Un’alleanza strategica tra tecnologia ed energia sostenibile
Google ha annunciato una partnership con l’azienda italiana Energy Dome per sviluppare un innovativo sistema di accumulo energetico basato sulla batteria a CO2. L’obiettivo è affrontare una delle sfide più critiche per le energie rinnovabili: garantire una fornitura stabile e continua anche quando sole e vento non sono disponibili.
Questa collaborazione si inserisce nel più ampio impegno del colosso tecnologico a raggiungere il 100% di approvvigionamento energetico da fonti pulite e a sostenere soluzioni innovative per la transizione ecologica globale.
Il limite delle batterie al litio e la ricerca di alternative
Attualmente, lo standard più diffuso per l’accumulo di energia è rappresentato dalle batterie agli ioni di litio, utilizzate su larga scala per supportare reti elettriche alimentate da fonti rinnovabili. Tuttavia, queste presentano limiti evidenti: la capacità di immagazzinare energia utilizzabile si aggira intorno alle quattro ore.
In situazioni di emergenza, questa tecnologia è utile per tamponare i picchi di domanda o brevi interruzioni, ma non è sufficiente per garantire la stabilità della rete in caso di assenza prolungata di vento o sole. Da qui nasce la necessità di soluzioni più durature e affidabili.
La batteria a CO2 di Energy Dome: come funziona
La proposta di Energy Dome è tanto semplice quanto ingegnosa. Al centro del sistema vi è una grande cupola sigillata che contiene anidride carbonica (CO2). Il processo prevede due fasi principali:
- Accumulo di energia: quando le centrali eoliche o solari producono elettricità in eccesso, la CO2 viene compressa e trasformata in forma liquida, facilmente immagazzinabile.
- Rilascio di energia: quando la rete richiede nuova elettricità, la CO2 liquida viene riscaldata e riconvertita in gas. L’espansione del gas fa girare una turbina, generando energia pulita.
Il ciclo può essere ripetuto all’infinito, con un vantaggio significativo: la batteria a CO2 è in grado di fornire elettricità fino a 24 ore consecutive, sei volte di più rispetto agli attuali sistemi al litio.
Una tecnologia già testata in Italia
Energy Dome ha dimostrato la validità del proprio sistema con un impianto commerciale da 20 MW e 200 MWh realizzato in Italia. Si tratta di uno dei primi esempi concreti di applicazione su larga scala di questa tecnologia, che combina affidabilità e sostenibilità ambientale.
La scelta di Google di collaborare e investire direttamente in Energy Dome rappresenta un riconoscimento del potenziale della batteria a CO2 come soluzione scalabile e competitiva per l’accumulo energetico a lungo termine.
Perché la batteria a CO2 è una svolta per le rinnovabili
Le fonti di energia rinnovabile, come il solare e l’eolico, hanno una caratteristica intrinseca: la variabilità. In giornate senza vento o con cielo coperto, la produzione può calare drasticamente, mettendo a rischio la stabilità della rete.
Con la batteria a CO2, invece, diventa possibile:
- Stabilizzare la rete garantendo un flusso costante di elettricità.
- Integrare più rinnovabili senza rischiare blackout o interruzioni.
- Ridurre la dipendenza dai combustibili fossili, utilizzati spesso come backup nei momenti di scarsità di energia pulita.
Questo sistema si propone quindi come un acceleratore della transizione energetica, capace di rendere più efficiente e affidabile la distribuzione di energia verde.
Le dichiarazioni di Google e Energy Dome
In una nota ufficiale, Google ha sottolineato come le soluzioni di accumulo di energia a lunga durata (LDES), di cui Energy Dome è leader, possano essere implementate più rapidamente rispetto ad altre tecnologie emergenti.
Secondo Maud Texier, Direttrice Energia EMEA di Google:
“La soluzione di accumulo a lungo termine, tecnologicamente comprovata e scalabile, di Energy Dome può aiutarci a compiere rapidi progressi. Non si tratta solo di Google: contribuendo a scalare questa tecnologia, vogliamo aiutare le comunità di tutto il mondo ad avere un accesso più ampio a un’elettricità affidabile e conveniente”.
Energy Dome, dal canto suo, ha confermato che oltre alla collaborazione tecnica, Google ha deciso di effettuare anche un investimento diretto nell’azienda, sebbene i dettagli economici non siano stati ancora resi noti.
Implicazioni globali e prospettive future
La partnership tra Google ed Energy Dome non riguarda solo l’ambito tecnologico, ma ha forti ripercussioni a livello globale. La possibilità di estendere questa tecnologia su scala internazionale potrebbe:
- Rafforzare la resilienza energetica di intere nazioni.
- Favorire la decarbonizzazione accelerando l’abbandono delle fonti fossili.
- Creare nuove opportunità economiche nel settore dell’energia pulita.
Inoltre, per Google, questa scelta rappresenta un tassello fondamentale della sua strategia di sostenibilità, che include anche iniziative per ottimizzare i consumi energetici dei data center attraverso sistemi di risposta intelligente alla domanda.
Una strada concreta verso la neutralità carbonica
A differenza di molte soluzioni ancora in fase sperimentale, la batteria a CO2 ha già dimostrato la propria efficacia. La sua capacità di immagazzinare energia per periodi prolungati la rende una delle opzioni più promettenti per supportare il passaggio globale a un modello energetico basato esclusivamente su fonti rinnovabili.
Se da un lato restano da chiarire i dettagli sugli investimenti e sull’implementazione pratica, dall’altro questa collaborazione segna un punto di svolta per la scalabilità delle energie rinnovabili.
La Partnership
La partnership tra Google ed Energy Dome apre un nuovo capitolo nella gestione dell’energia pulita. Grazie alla batteria a CO2, il sogno di una rete elettrica alimentata al 100% da fonti rinnovabili si avvicina sempre più alla realtà.
Fonte: New Atlas
Social Context: Google punta sulla batteria a CO2 di Energy Dome: fino a 24 ore di energia pulita e continua per una vera rivoluzione verde.