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Ford e veicoli elettrici: la scommessa più difficile

Ford veicoli elettrici: la casa americana punta su un nuovo processo produttivo, ma il contesto politico ed economico è in salita.

Un investimento in controtendenza

Ford veicoli elettrici – Negli Stati Uniti, il mercato dei veicoli elettrici sta attraversando una fase di forte incertezza. Tra la riduzione degli incentivi fiscali, la pressione crescente della concorrenza cinese e il rallentamento di alcuni progetti già avviati, il momento per un’espansione sembra tutt’altro che ideale. Eppure, Ford ha deciso di raddoppiare i propri investimenti nel settore, presentando un nuovo processo produttivo che promette veicoli più sostenibili, desiderabili e, soprattutto, accessibili.

Il tempismo, però, è quantomeno controverso. I crediti d’imposta federali per i veicoli elettrici sono scaduti a fine settembre, mentre le tensioni commerciali innescate dall’amministrazione Trump stanno favorendo indirettamente i produttori cinesi.


Il riconoscimento dei rischi

Jim Farley, CEO di Ford, non nasconde la difficoltà della sfida. Durante l’annuncio ufficiale a Louisville, ha parlato apertamente di “scommessa”, sottolineando che il successo non è garantito.

“Non ci sono certezze per questo progetto”, ha dichiarato Farley. “Stiamo facendo tante cose nuove. Non posso dire con assoluta sicurezza che andrà tutto bene. È una scommessa.”

Un’affermazione che riflette una consapevolezza rara nel settore: la storia americana dell’automotive è costellata di tentativi falliti di produrre veicoli elettrici a prezzi accessibili.


Il problema del prezzo e delle dimensioni

Negli Stati Uniti, il concetto di “accessibile” nel mercato automotive si scontra con le aspettative dei consumatori. Gran parte degli acquirenti preferisce pick-up e SUV di grandi dimensioni, con ampia autonomia e alte prestazioni. Un veicolo elettrico da 25.000-30.000 dollari, invece, inevitabilmente implicherebbe compromessi: dimensioni più ridotte, minore potenza e minori optional.

L’esempio di Slate Auto è emblematico: per mantenere un prezzo competitivo, ha eliminato dotazioni oggi considerate basilari, come il touchscreen o uno stereo funzionante. Ford, per ora, non intende seguire questa strategia estrema, puntando piuttosto su efficienze produttive e ottimizzazione delle batterie.


Un nuovo approccio produttivo

I risparmi previsti da Ford derivano principalmente da due innovazioni: il processo produttivo e la batteria.

Sul fronte produttivo, l’azienda ha adottato un sistema simile a quello di Tesla, che prevede la realizzazione di grandi parti del sottoscocca in un unico stampo (processo “unicast”). Ciò riduce tempi e costi, aumentando l’automazione. Tuttavia, comporta anche una riduzione del personale necessario per l’assemblaggio, con conseguenti piani di ricollocamento o incentivi all’uscita per alcuni lavoratori.


La questione della batteria

Il primo veicolo a utilizzare questo nuovo sistema sarà un pick-up di medie dimensioni, dotato di una batteria più piccola del 15% rispetto a quella del BYD Atto. Considerando che il modello cinese offre opzioni da 49,92 kWh e 60,48 kWh, Ford potrebbe puntare su una capacità di circa 51 kWh, inferiore anche alla Chevy Bolt di prima generazione.

Questa scelta solleva dubbi sulla reale autonomia del veicolo, soprattutto in un mercato dove modelli con oltre 480 km di percorrenza sono ormai la norma. Inoltre, con l’assenza di incentivi fiscali, sarà complesso mantenere un prezzo competitivo sotto i 30.000 dollari.


Un contesto politico ed economico sfavorevole

Il quadro si complica ulteriormente per via delle politiche dell’amministrazione Trump e della maggioranza repubblicana al Congresso, orientate a ridurre i programmi di sostegno ai veicoli elettrici.

Karl Brauer, analista di iSeeCars, ha espresso scetticismo:

“Non sono convinto che una casa automobilistica statunitense possa avere successo come produttore di veicoli elettrici nelle condizioni attuali.”

I numeri, per ora, non giocano a favore di Ford: nel 2024 l’azienda ha registrato perdite superiori ai 5 miliardi di dollari nel comparto EV e software, e prevede risultati simili per quest’anno.


Il confronto con la Cina

Farley ha più volte riconosciuto la superiorità tecnica e produttiva dei veicoli elettrici cinesi, definendola “l’esperienza più umiliante” della sua carriera. I marchi cinesi, grazie a una filiera interna altamente sviluppata e a un supporto statale costante, hanno raggiunto livelli di efficienza e qualità difficili da eguagliare per le case automobilistiche statunitensi.

Nonostante ciò, il CEO di Ford si è mostrato più ottimista durante l’evento di Louisville, dichiarando la fine delle “auto civetta” prodotte in perdita e promettendo un modello in grado di generare profitti e garantire un futuro sostenibile ai lavoratori.


Una sfida che può ridefinire Ford

Il progetto di Farley non è solo un tentativo di lanciare un nuovo veicolo elettrico: rappresenta un banco di prova per la capacità di Ford di adattarsi a un mercato globale in rapido cambiamento.

Se l’operazione avrà successo, potrà consolidare il ruolo dell’azienda come player competitivo nel settore EV. In caso contrario, il rischio è quello di vedere il marchio storico ridimensionarsi a favore di concorrenti internazionali, soprattutto cinesi.

Il 2027, anno previsto per il debutto del nuovo pick-up elettrico, sarà il momento della verità.


Fonte: The Verge

Social Context: Ford rilancia sugli elettrici: una scommessa rischiosa che potrebbe cambiare il destino dell’azienda.