Nel mondo dell’apicoltura, una controversia sta emergendo riguardo alla sovrappopolazione di api mellifere e al loro impatto sulla biodiversità. Mentre la popolazione globale di api mellifere sembra essere in aumento, gli ambientalisti mettono in guardia contro l’eccesso di focus su di esse, affermando che questa mania sta danneggiando altre specie di impollinatori.
Una storia recente
Nel 2015, il B&B Hotel di Lubiana, Slovenia, ha deciso di abbracciare la sostenibilità ambientale, installando alveari sul tetto. Questa iniziativa sembrava promuovere la connessione con la natura e fornire miele ai clienti. Tuttavia, gli apicoltori come Gorazd Trusnovec, fondatore di Najemi Panj (startup la cui traduzione significa “Affitta un’Arnia”), stanno sollevando preoccupazioni sull’eccessiva enfasi sulle api mellifere. Trusnovec e altri esperti sostengono che la sovrappopolazione di api mellifere sta effettivamente danneggiando la biodiversità, poiché queste competono con altri impollinatori, spingendo altre specie alla marginalizzazione.
Rischio sovraffollamento di api da miele
Se si sovraffolla uno spazio con le api mellifere, si verifica una competizione per le risorse naturali e, poiché le api sono il numero maggiore, espellono altri impollinatori, il che danneggia di fatto la biodiversità; per questo associazioni di produttori di miele lanciano l’allarme sconsigliando la proliferazione degli alveari da miele.
Mossa economica?
La produzione in aumento potrebbe far calare il prezzo del miele a causa della sovraproduzione del prodotto. Questo secondo alcune voci non confermate potrebbe essere una contromossa economica per calmierare la produzione del dolce nettare e mantenerne alto il prezzo. Ma sta succedendo esattamente l’opposto, infatti la sovrappopolazione di api mellifere sta saturando la disponibilità della flora da impollinare e come conseguenza riduce la quantità media di produzione per ciascun alveare.
Le statistiche danno ragione all’aumento delle api da miele.
“Le api mellifere sono animali gestiti a fini commerciali – essenzialmente bestiame, come le mucche – e le grandi aziende di apicoltura sono straordinariamente abili nel sostituire le colonie che muoiono. Negli Stati Uniti, circa un milione di alveari è trasportato ogni anno in luoghi come la California, dove le api impollinano mandorle e altri raccolti”, ha affermato afferma Scott Hoffman Black, direttore esecutivo della Xerces Society for Invertebrate Conservation di Portland, Oregon.
Non stiamo parlando di conservazione della specie ma semplicemente di business agricolo
“Ma questa è una storia di agricoltura, non di conservazione”, ha detto Black. “Ora ci sono più api mellifere sul pianeta di quante ce ne siano mai state nella storia umana”.
I dati dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura sottolineano questo punto. Il numero di alveari in tutto il mondo è aumentato di quasi il 26% negli ultimi dieci anni, da 81 milioni a 102 milioni.
In sintesi, la crescente popolarità dell’apicoltura e il desiderio di contribuire all’ambiente stanno portando alla sovrappopolazione di api mellifere, con conseguenze negative sulla biodiversità. Gli esperti sottolineano la necessità di una prospettiva più ampia, che prenda in considerazione il benessere di tutte le specie di impollinatori e promuova un approccio equilibrato all’apicoltura e alla conservazione dell’ecosistema.
Fonte The New York Times