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Xiaomi YU7, 200 mila ordini in tre minuti: il crossover cinese che fa tremare la concorrenza

Xiaomi YU7: 200 mila ordini in tre minuti, ma i clienti dovranno attendere oltre un anno per ricevere il crossover elettrico cinese.

Un debutto da record

Il lancio della Xiaomi YU7 ha superato ogni aspettativa. In soli tre minuti dal via alle prenotazioni, il nuovo crossover elettrico ha raccolto ben 200 mila ordini, raggiungendo quota 240 mila nelle prime 18 ore. Numeri impressionanti che confermano come il marchio cinese sia ormai un protagonista di primo piano nel settore automobilistico.

Nonostante l’entusiasmo del pubblico, l’enorme successo ha però generato un problema non da poco: i tempi di consegna. I primi acquirenti dovranno attendere tra le 56 e le 60 settimane prima di poter ritirare l’auto, con un’attesa che in alcuni casi supera l’anno. Una situazione che ha già scatenato critiche nei confronti del management Xiaomi, chiamato a gestire la seconda ondata di ritardi consecutivi dopo quelli registrati con la berlina SU7.


Il precedente della SU7: un campanello d’allarme

Non è la prima volta che Xiaomi si trova a dover fronteggiare le conseguenze di una domanda superiore alle previsioni. La berlina SU7, lanciata nel 2023, aveva raccolto 50 mila preordini in meno di mezz’ora. Tuttavia, la produzione non riuscì a tenere il passo, generando ritardi nelle consegne e qualche problema tecnico, soprattutto nella versione sportiva Ultra.

Il rischio che la storia si ripeta con la YU7 è concreto. Per questo motivo, Xiaomi sta accelerando gli investimenti in nuove linee produttive e pianificando un’espansione industriale anche in vista dello sbarco in Europa previsto per il 2027.


Design e tecnologia: le armi vincenti della YU7

Il successo della YU7 non si spiega solo con l’effetto novità. L’auto propone infatti un pacchetto di soluzioni tecniche e stilistiche che attirano l’attenzione degli automobilisti cinesi.

Il design ricorda da vicino quello della Ferrari Purosangue, reinterpretato in chiave crossover elettrico. Una scelta che, unita al prezzo competitivo, ha reso la vettura un’icona aspirazionale ma accessibile.

Prestazioni e versioni disponibili

La gamma YU7 si articola in tre varianti principali:

  • Standard: motore da 315 cavalli, autonomia di 835 chilometri e ricarica all’80% in soli 13 minuti grazie all’architettura a 800 volt. Prezzo di partenza: 253.500 yuan (circa 30 mila euro).
  • Pro: configurazione bimotore con 489 cavalli, a fronte di un sovrapprezzo di circa 3 mila euro.
  • Max: la versione di punta, con 681 cavalli e batteria da 101,7 kWh, proposta a meno di 40 mila euro.

Si tratta di caratteristiche che, nel mercato europeo, garantirebbero prezzi ben più elevati, ma che in Cina rendono la YU7 estremamente competitiva.


Un problema di domanda e offerta

La grande sfida per Xiaomi è ora legata alla capacità produttiva. Con tempi di attesa che sfiorano i 14 mesi, il rischio è quello di deludere parte della clientela e di concedere spazi alla concorrenza.

Non a caso, l’amministratore delegato Lei Jun ha affrontato con ironia la questione, arrivando a suggerire ai clienti più impazienti di rivolgersi ad altri marchi, tra cui Xpeng, Li Auto e persino Tesla. Una dichiarazione che ha fatto il giro del web, soprattutto per l’inaspettato riferimento alla Model Y, indicata come valida alternativa per chi non vuole attendere.


Il mercato interno come banco di prova

La Cina rappresenta oggi il principale campo di battaglia per i costruttori di auto elettriche. Qui si gioca la competizione tra startup emergenti, grandi marchi consolidati e giganti tecnologici come Xiaomi, entrata con decisione in un settore che fino a pochi anni fa sembrava lontano dalla sua tradizione.

L’obiettivo dichiarato è quello di consolidare la propria posizione sul mercato domestico, capitalizzando sul fascino del marchio e sulla reputazione costruita nel settore tecnologico. Ma la vera ambizione è l’espansione internazionale.


Verso l’Europa: l’appuntamento con il 2027

Xiaomi ha annunciato ufficialmente l’arrivo in Europa entro il 2027. Per raggiungere questo obiettivo, l’azienda sta investendo nella costruzione di nuovi impianti e nell’ampliamento delle linee produttive già esistenti.

Il debutto europeo rappresenta una sfida significativa: da un lato, le normative locali sono più severe; dall’altro, la concorrenza si gioca su un terreno già affollato da colossi come Tesla, Volkswagen e BYD. Tuttavia, i prezzi aggressivi e l’alto livello tecnologico potrebbero rendere la YU7 e i modelli successivi un’opzione estremamente attraente per i consumatori europei.


Tra entusiasmo e critiche: la lezione per Xiaomi

Il trionfo commerciale della YU7 dimostra che il pubblico riconosce e apprezza la proposta di Xiaomi. Tuttavia, la gestione della produzione resta il tallone d’Achille dell’azienda. L’entusiasmo rischia di trasformarsi in frustrazione se i clienti dovranno attendere troppo a lungo.

Per mantenere la fiducia conquistata, sarà fondamentale investire in capacità produttiva e rafforzare la logistica. Solo così Xiaomi potrà tradurre i numeri da record in un successo duraturo, evitando di diventare vittima della propria popolarità.


Una promessa da mantenere

La Xiaomi YU7 è il simbolo di un nuovo corso per l’industria automobilistica cinese: design accattivante, prestazioni elevate e prezzi accessibili. Il debutto è stato straordinario, con numeri che hanno impressionato anche gli osservatori più scettici.

Eppure, dietro l’euforia dei preordini si nasconde una sfida impegnativa: garantire tempi di consegna accettabili senza sacrificare la qualità. Una sfida che Xiaomi non può permettersi di perdere se vuole consolidarsi come protagonista anche sul mercato internazionale.


Fonte: Corriere della Sera

Social Context: Boom di ordini per la Xiaomi YU7: 200 mila in tre minuti! Ma i clienti dovranno aspettare oltre un anno.