La Golden Globe Race è una competizione velica organizzata per la prima volta nel 1968 dal giornale britannico The Sunday Times, ed è considerata la “madre” di tutte le competizioni veliche transoceaniche in barca a vela, in solitario e senza scali.
Il Percorso della Golden Globe Race
Il percorso prevede la partenza da un porto Europeo (all’inizio da un qualsiasi porto Inglese) e di percorrere l’Oceano Atlantico, verso sud dall’Inghilterra, superando il Capo di Buona Speranza presso Città del Capo, in Sudafrica, percorrere tutto l’Oceano Indiano verso l’Australia, oltrepassarla, proseguire lungo l’Oceano Pacifico meridionale, doppiando Capo Horn, punta meridionale fra Cile e Argentina, e poi risalire l’Atlantico per far ritorno in Inghilterra.
La gara del 2022 è invece partita da un porto francese Les Sables-d’Olonne, in Francia, il 4 settembre 2022.
Regata in solitaria senza strumenti elettronici
I concorrenti eseguono la regata senza i moderni ausili elettronici: no laptop o carte elettroniche, radar o sofisticati percorsi meteorologici. Per la navigazione e il posizionamento, i naviganti devono utilizzare l’orientamento solare e notturno tramite la volta stellare integrandolo con calcoli e cartine nautiche.
Sono consentiti i telefoni satellitari, solamente per le comunicazioni ufficiali con lo staff della gara e occasionalmente per interviste durante la gara. Le barche hanno allarmi anticollisione e un localizzatore GPS, ma i naviganti non possono visualizzare la propria posizione. C’è anche un sistema GPS separato per la navigazione, ma è utilizzabile solamente per emergenza. Utilizzare questo sistema porta alla squalifica.
Il compenso irrisorio
I partecipanti non lo fanno sicuramente soldi. Il premio è di 5.000 sterline (circa 6.000 €) è lo stesso degli anni ’60 e non basta nemmeno a coprire le quote di iscrizione. Il verso scopo della competizione è la sfida con sé stessi e con gli altri concorrenti. I partecipanti possono utilizzare le radio per comunicare tra loro e con le navi di passaggio. Possono ancorare brevemente, ma non scendere dalla barca né avere nessuno a bordo. E a nessuno è permesso dare loro rifornimenti o assistenza.
Il momento più tragico ma più emozionante
Una punta altissima di tensione si è verificata a novembre quando la Neuschafer ha navigato per 100 miglia rimanendo al timone della barca per tutta la notte dopo un giorno intero di navigazione per salvare un altro concorrente (Tapio Lehtinen – FI) salvandolo dopo che la sua barca era affondata ormai da un giorno nell’oceano indiano, recuperandolo dalla zattera di salvataggio.
L’arrivo di Kirsten Neuschäfer
Sotto dell’arrivo della navigatrice al termine dell’estenuate gara https://youtu.be/rxdQjww1_mA